Un punto ed è andata di lusso

Aprile 2, 20240

Si ferma la corsa Champions della Roma e anche l’effetto taumaturgico di De Rossi, ma per lo meno non si ferma con una sconfitta, ma con un pareggio che alla fine fa pensare pure che sia andata di lusso. Perché il Lecce ha tirato 27 volte verso la porta ed è un record assoluto per loro (con la Salernitana ultima in classifica lo hanno fatto 17 volte), frutto di una partita in cui hanno tenuto la palla molto meno dei romanisti, ma in maniera assai più produttiva. Segno che la Roma ha sbagliato tanto e costruito male, e pressato anche peggio. Ed è inevitabile pensare che con Dybala dall’inizio (è entrato a 7 minuti dalla fine, e ha sfiorato un gol) e Pellegrini (assente per squalifica, mentre al derby sabato mancherà Ndicka ammonito ieri), la Roma abbia un’altra qualità e un’altra personalità: lo sa bene anche De Rossi che però ieri coerentemente in conferenza stampa post partita non ha cercato alibi. La Roma peraltro la gara avrebbe anche potuto vincerla, perché ha avuto anche lei le sue cinque nitide palle-gol e soprattutto può recriminare per un mancato intervento di Marcenaro (quello della “stabilità emozionale” dei tempi di Mourinho) per un intervento scomposto di Falcone su Zalewski, non rilevato in campo e non segnalato dal Var Paterna. In più l’arbitro ha clamorosamente ignorato un chiaro fallo di Pongracic su Lukaku lanciato a rete che avrebbe portato alla punizione dal limite per la Roma e a un possibile rosso per l’autore dell’intervento scorretto: ma Marcenaro ha addirittura sorvolato.

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