lI peggior inizio di campionato dall’era dei tre punti (sono quasi trent’anni), uguagliando il pessimo esordio in Serie A della squadra di Luis Enrique, con appena 5 punti in sei partite: è questo l’effetto della inconcepibile sconfitta di ieri a Genova, un umiliante 4-1 rimediato al termine di una partita giocata male dal primo all’ultimo dei 100 minuti di gioco, e per fortuna che alla fine Orsato ha fischiato tre volte mentre il Genoa assatanato partiva di nuovo verso un’altra ripartenza in campo aperto.
Forse la più brutta versione della Roma dell’era Mourinho perché nella sera del 6-1 a Bodø c’era almeno la scusa dell’avversario sottovalutato e nel 4-0 di Udine di un anno c’era una parte consistente di casualità. Stavolta no, stavolta il risultato sta addirittura stretto al Genoa, stavolta in campo c’erano i migliori giocatori possibili, attesi alla vittoria che avrebbe dovuto rilanciare le ambizioni in campionato, ma i giocatori veri sono sembrati quelli del Genoa di Gilardino, che si è messo in campo con un umile 352 a specchio sulla Roma, ma che ha dato una lezione di interpretazione tattica a Mourinho, rimasto invece in bambola a guardare come tutti i suoi giocatori, e quando è intervenuto ha fatto peggio, squilibrando la squadra in maniera irreversibile.